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Il Metodo Me.Mo

 

 

 

 

 

 

 

 

Il metodo Me.Mo (acronimo di Mercurio e Moschetti) è nato per aiutare i viticoltori a migliorare la qualità ambientale dell’agrosistema vigneto, incrementando la biodiversità totale dell’ambiente produttivo al fine di trasformare le superfici agricole in aree di alto valore ecologico. A tal fine l’integrità ecologica del vigneto è gestita dal viticoltore apportando una serie di miglioramenti agro-ecologici nella sua azienda. L’approccio metodologico MEMO permette ai viticoltori di trasformare le loro vigne in ambienti ricchi di biodiversità, sostenibili ecologicamente e adatte a produrre delle uve sane e di alta qualità. La produzione di uve sane ed equilibrate nella loro composizione chimico-fisica e biologica è il punto di partenza per effettuare in cantina fermentazioni spontanee guidate e riducendo al minimo l’apporto di coadiuvanti enologici.

Il vino

Il vino “2Vite” e il progetto “Metodo Me.Mo.” nascono nel 2014 quando abbiamo deciso di reimpiantare la vigna di Aglianico sita a Taurasi(AV). Abbiamo utilizzato marze da vecchie piante pre filosseriche di Aglianico e abbiamo applicato alle barbatelle un innovativo protocollo di micorrizazione che prevede la simbiosi tra un fungo e le radici della vite. Tutta la gestione viticola, anche sul Piedirosso della Penisola sorrentina, è stata ed è tuttora in biologico (in fase di certificazione) gestita da un Team di amici: per la parte agronomica e di difesa il Dott. Giovanni Biancaniello, per le operazioni in campo la mia famiglia (i miei figli Marta, Andrea e Pietro Moschetti) con l’aiuto del contadino filosofo Peppino Beatrice. La supervisione è affidata al dott. Vincenzo Mercurio e al Prof. Giancarlo Moschetti.

"È importante avere rispetto dell’ambiente e non solo del pezzo di terra che curi amorevolmente, ma di tutto l’agrosistema in cui è situato"

Per migliorare la vita e le attività degli organismi del suolo e dell’agrosistema vigneto abbiamo la necessità di una sua gestione agronomica e ecologica che si riassume nei punti seguenti del metodo Me.Mo.:
1) Apporto di sostanza organica per il sostentamento dei microrganismi del suolo;
2) Diminuzione di sostanze nocive ai microrganismi e alla mesofauna del suolo;
3) Aumento delle difese naturale della pianta tramite azioni dirette (elicitori, micorrize, ect ect) ed indirette (PGPR);
4) Razionalizzazione delle lavorazioni meccaniche del suolo;
5) Diminuzione dei fenomeni di lisciviazione, ruscellamento e dilavamento tramite la pratica dell’inerbimento;
6) Creazione di piccole aree di compensazione e discontinuità ecologica nel vigneto tramite hotspots di biodiversità per favorire il popolamento della flora e della fauna locale;
7) Riduzione o eliminazione di sostanze xenobiotiche dal vigneto: plastiche, cemento.

Il lavoro in cantina

Mosch_tino
La raccolta del Piedirosso avviene all’incirca nella prima decade di ottobre, mentre quella dell’Aglianico nella seconda decade di ottobre. La fermentazione avviene in maniera spontanea con il metodo del pied de cuve fortificato (Moschetti et al. 2016) preparato 5 giorni prima della vendemmia. 
Le uve una volta diraspate e non pigiate vengono trasferite in tini troncoconici di legno dove avviene la pigiatura con i piedi. Al mosto viene aggiunto il pied de cuve in fermentazione. Le follature avvengono manualmente immergendosi fisicamente nel tino e applicando la sola forza del corpo per smuovere la massa del mosto in fermentazione. 
Dopo la pressatura soffice alla svinatura, avviene la fermentazione malolattica spontanea. Prima dell’affinamento in tonneau i due vini vengono assemblati con un rapporto di circa 70% di Aglianico e 30% di Piedirosso. L’affinamento in tonneau francese dura per un periodo variabile dai 12 ai 14 mesi. Dopo l’imbottigliamento il vino va in affinamento per un minimo di 10  mesi .

Maggiori informazioni

Compilare il form o scrivere a info@2vite.it